La Meteoropatia – quando il tempo influisce su di noi
È arrivata la primavera e con essa la meteoropatia …
Con la fine del inverno e l’inizio primavera, il cambiamento del clima e per molti conseguentemente, cambiamento dell’umore.
La meteoropatia con evidenti e fastidiosi sintomi, sia fisici che psichici, che caratterizzano questo disturbo:
- emicranie,
- malumore,
- sbalzi di pressione,
- insonnia,
- ansia e ipereccitabilità,
- palpitazioni,
- dolori alle ossa,
- mal di stomaco,
- irritazione alle vie respiratorie,
- affaticabilità,
- difficoltà di concentrazione e di memorizzazione. Si può arrivare a problemi ben più seri come infarto, angina pectoris o ictus.
La meteoropatia, come riconoscerla?
Tra gli elementi scatenanti possiamo trovare bruschi cambiamenti climatici, variazioni nella pressione atmosferica, improvvisi mutamenti della temperatura o del tasso di umidità. A volte può bastare anche un cielo nuvoloso, un temporale improvviso o un vento particolarmente impetuoso.
Si può parlare di meteoropatia primaria (collegata alla sfera psicosomatica), o secondaria (se peggiora malattie fisiche già esistenti).
I più sensibili alle mutazioni atmosferiche sono i bambini, gli adolescenti, gli anziani, i soggetti portatori di patologie specifiche e quelli definiti neurolabili. Le categorie più a rischio sono coloro che hanno subito traumi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico oppure le persone depresse e/o ansiose.
In particolar modo, la meteoropatia può influire sugli alcolisti, i farmacodipendenti, le persone sottoposte a stress continuo e intenso e/o forte stanchezza.
I “meteoropatici”
Coloro che si possono definire “meteoropatici” sono particolarmente predisposti, per situazioni d’intenso stress, a un rapido cambiamento d’umore e/o di condizioni fisiche a seguito d’intense variazioni climatiche.
Normalmente i sintomi, quali irritabilità, nervosismo, insonnia, vengono avvertiti già prima che si verifichino mutamenti delle condizioni climatiche. Segue poi la fase acuta corrispondente alla variazione del clima e una rapida attenuazione con scomparsa dei sintomi, coincidente con la fine della situazione climatica.
Attualmente questo disturbo è molto diffuso anche a causa di fattori che possono influenzare in maniera negativa la vita quotidiana: stress, lutto, divorzio, difficoltà a trovare lavoro o problematiche legate al pensionamento, inquinamento e traffico, competitività a livello scolare o professionale.
Un problema ormonale?
La meteoropatia è collegata al funzionamento dell’ipofisi. Il suo lobo anteriore produce gli ACTH, “l’ormone dello stress”, in maggiore quantità la mattina e in minore quantità la sera.
La produzione di ACTH viene aumentata in occasione di eventi climatici caratterizzati specialmente da una diminuzione della temperatura esterna, provocando nei meteoropatici irritabilità e nervosismo. Di conseguenza, causa l’aumento dell’ansia e una forte riduzione nella produzione delle endorfine, veri e propri antidolorifici, che abbassano nell’organismo la soglia del dolore.
Il calo delle endorfine fa si che la percentuale del dolore a livello scheletrico, muscolare e tendineo aumenti, con conseguenti dolori alle ossa cefalee e nevralgie.
Altri ormoni sono coinvolti nella meteoropatia: aumenta la produzione di melatonina che ha effetti rilassanti ma anche depressivi, che si attiva con il buio e, al contempo, diminuisce la produzione di serotonina, ormone fonte di benessere.
La meteoropatia – come combatterla?
Per combattere la meteoropatia è importante imparare a contenere lo stress.Può essere utile anche compiere regolari passeggiate all’aria aperta per attivare la produzione di serotonina ed endorfine, abituando l’organismo, ormai solito a vivere in ambienti climatizzati, alla variazione della temperatura.
La meteoropatia a oggi, viene curata con terapie tradizionali come la psicoterapia, e con quelle complementari come la medicina termale, la fitoterapia, l’omeopatia e le tecniche di rilassamento tra quali i massaggi olistici, la riflessologia plantare, utile ai fini del raggiungimento del benessere fisico e psicosomatico.
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